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QWERTY... Ancora Storia!


La tastiera si presenta come una serie ordinata di tasti la cui pressione permette l'inserimento, nella memoria del computer, di un particolare carattere, oppure l'esecuzione di un particolare comando da parte del computer. A tal fine, su ogni tasto, è presente una serigrafia che ricorda all'utente a quale carattere o comando corrisponde il tasto.
Nell'implementazione odierna più comune, la maggior parte dei tasti consente l'inserimento di due o anche tre caratteri diversi, raramente invece di due o tre comandi diversi. Normalmente un carattere/comando è ottenuto mediante la semplice pressione del tasto, gli altri caratteri/comandi del medesimo tasto attraverso la pressione contemporanea di un particolare tasto funzione.
Sostanzialmente la tastiera si distingue nelle due seguenti tipologie:
  • tastiera numerica;
  • tastiera alfanumerica.
La tastiera numerica permette solo l'inserimento di numeri e l'esecuzioni di comandi, mentre quella alfanumerica anche l'inserimento di caratteri alfabetici. Attualmente la tastiera di norma è una tastiera alfanumerica. Le prime tastiere, quando ancora i computer erano in grado elaborare solo numeri, erano invece numeriche. Oggi la tastiera numerica si può trovare ancora in computer special purpose.

Per l'utilizzo efficiente e veloce della tastiera alfanumerica esiste una tecnica, la dattilografia, nata con la macchina per scrivere. Nella maggior parte dei casi la tastiera alfanumerica ha mutuato infatti la disposizione dei tasti da tale dispositivo.
La tastiere alfanumerica normalmente è nazionalizzata in quanto ogni nazione utilizza una propria lingua con un set di caratteri alfabetico diverso, ragion dovuta alla diversa condizione lessico-grafica di ogni lingua: si tende a ravvicinare lettere che spesso vanno insieme: in italiano la A si accompagna spesso con S, D, C, ecco perché si trovano vicine (cfr figura) . Ma il posizionamento e il numero di tasti varia oltre che da Paese a Paese, anche in base al modello di computer. Ad esempio le tastiera per personal computer portatili hanno varie differenze da quelle per personal computer desktop in quanto limitate da spazi minori.
Esistono vari schemi per tastiera alfanumerica. Il più comune è denominato QWERTY, ma ne esistono anche altri come ad esempio il GKOS, QZERTY e il Dvorak.

QWERTY (pronuncia /'kwerti/) è oggi il più comune schema per tastiere alfanumeriche, utilizzato nella maggior parte delle tastiere per computer ma anche nelle macchine per scrivere. È utilizzato anche nella maggior parte delle tastiere alfanumeriche italiane.
Il nome "QWERTY" deriva dalla sequenza delle lettere dei primi sei tasti della riga superiore della tastiera. Lo schema QWERTY fu brevettato nel 1864 da Christopher Sholes e venduto alla Remington and Sons nel 1873, quando cominciò a comparire sulle macchine per scrivere.
Nella tastiera QWERTY le coppie di lettere maggiormente utilizzate sono separate, nel tentativo di evitare che i martelletti delle macchine per scrivere si storcessero e incastrassero, costringendo chi scriveva a sbloccare manualmente i martelletti, spesso macchiando il documento. Si ritiene che la riga centrale dello schema QWERTY (ASDFGHJKL) sia un residuo del vecchio schema alfabetico che fu sostituito dal QWERTY. Lo schema QWERTY tenta anche di dividere i tasti tra le due mani, in modo tale che mentre una mano si posiziona, l'altra mano colpisce il tasto. Questo accelerò la scrittura rispetto ai metodi precedentemente usati.
I tasti corrispondenti alla F e alla J presentano solitamente una barretta orizzontale, o altro elemento in rilievo atto ad essere percepito col tatto: così tutti gli altri tasti possono essere raggiunti mnemonicamente ponendo gli indici su questi e le altre dita sugli altri tasti secondo la normale posizione per dattilografare.
La tastiera italiana non è riuscita, a differenza di altre lingue in cui i segni diacritici in uso sono più di quelli italiani, ad adattarsi alla lingua italiana pienamente. Probabilmente per emulazione della tastiera francese, mancano totalmente le vocali maiuscole accentate. Se in francese la lettera maiuscola non accentata è tollerata, in italiano, come in spagnolo, no. La tastiera spagnola, infatti, è in grado di porre l'accento anche sulle lettere maiuscole. 
Risulta invece più adatta allo scopo la Tastiera Internazionale (talvolta identificata come Tastiera Americana) la quale, sebbene del tutto priva di tasti atti ad inserire direttamente lettere accentate, genera agevolmente lettere, sia maiuscole che minuscole, con vari tipi di accento o dieresi utilizzando i cosiddetti tasti morti.
Allo scopo si deve digitare l'accento (o altro simbolo) prima della lettera da inserire: digitando l'accento non apparirà nulla (da cui la definizione di tasto morto), ma, alla successiva pressione di una lettera valida, apparirà quest'ultima opportunamente accentata. Ad esempio ' + E darà É, mentre ~ + N darà Ñ.
Digitando un accento seguito da una lettera alla quale non possa essere applicato verranno inseriti i due simboli nell'ordine digitato: ' + h darà solo 'h, non esistendo h accentata.
Dato che la definizione del tipo di layout è nel software, non nell'hardware della tastiera (salvo alcune variazioni posizionali di pochissimi tasti, le tastiere sono tutte pressoché identiche, ed a variare è la sola serigrafia sui tasti), la procedura può variare leggermente in base al sistema operativo od al software in uso.
Ad esempio la procedura d'inserimento del solo accento (o altro simbolo) è variabile col sistema operativo utilizzato: se con Windows si usa premere uno spazio dopo l'accento (spazio che non verrà inserito nel testo) con Linux si usa digitare l'accento due volte consecutive, cosa che in Windows avrebbe fatto comparire due accenti.

BY WIKIPEDIA

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